Il 16 aprile 1995, esattamente 10 anni fa, Iqbal Masih veniva assassinato.
Si chiude sabato sera in piazza Asmundo la due giorni che dedichiamo al ricordo di Iqbal Masih, assassinato esattamente dieci anni fa. Due giorni di campagna contro il lavoro minorile ed il suo sfruttamento, attraverso la divulgazione di materiale informativo e di un adesivo contro lo sfruttamento del lavoro minorile, la raccolta di firme per l’intitolazione di una piazza ad Iqbal Masih, attraverso il contatto diretto con i giovani lavoratori nei mercati della fiera e della pescheria, attraverso la realizzazione di una piccola mostra. Il venerdì ed il sabato mattina saremo quindi in giro per la città, mentre il pomeriggio di sabato occuperemo piazza Asmundo che per qualche ora diventerà un luogo di resistenza, di gioco, di confronto. Giochi al pomeriggio e teatro con i ragazzi del GAPA e del Centro Iqbal Masih attori di spettacoli autoprodotti.
VENERDI 15 APRILE
ORE 10 – VILLA BELLINI
IN AZIONE CONTRO
IL LAVORO MINORILE (presentazione della duegiorni e distribuzione dell’adesivo alla fiera e nel centro commerciale cittadino)
ORE 17 – VIALE MONCADA 5
APRE LA MOSTRA:
«IQBAL: LA LOTTA CONTINUA»
SABATO 16 APRILE
ORE 10 – MERCATO DELLA PESCHERIA (incrocio via Garibaldi – via Pardo)
AZIONE DIRETTA:
«UNA PIAZZA PER IQBAL» (raccolta firme per un luogo in memoria di Iqbal Masih e…)
PIAZZA ASMUNDO
ORE 17: GIOCHI CONTRO IL LAVORO MINORILE
ORE 20: SPAZIO TEATRO:
Lab. Teatr. GAPA: «TEATRO CONTRO LA GUERRA»
TeatroLibrino: «IN VIAGGIO CON IL PLOPLO»
PER NON DIMENTICARE
Il 16 aprile 1995, esattamente 10 anni fa, Iqbal Masih veniva assassinato. La «colpa» di Iqbal era stata quella di desiderare di liberare se stesso ed i suoi compagni dalle catene del lavoro minorile. Il suo atto di disobbedienza non gli fu perdonato e venne ucciso dalla mafia del suo paese, il Pakistan. Oggi Iqbal avrebbe avuto 22 anni, perché nel 1995 ne aveva appena 12. Ma la sua non è soltanto una storia maledetta di un paese lontano. La storia di Iqbal è una storia di Dignità, di Coraggio, di Resistenza, cose di cui tutti noi abbiamo bisogno, anche qui a Catania. Perché a Catania il lavoro minorile è una pratica diffusa e tollerata, pur essendo un fenomeno all’origine di tanti insopportabili atti di sfruttamento. Nessuno si interroga però sulle cause, sul perché è preferibile per un artigiano o un commerciante assumere un giovane lavoratore, piuttosto che un adulto, sul perché molti ragazzi interrompano gli studi preferendogli un lavoro in nero e precario, sul perché siano «costretti» a doversi privare della loro adolescenza. Di fatto, la città è spaccata in due: una è quella borghese e reazionaria troppo indaffarata per guardarsi intorno, l’altra è quella popolare dove il lavoro minorile si somma agli abituali problemi quotidiani: la casa, la scuola, la disgregazione sociale, la violenza, l’assenza di politiche sociali. Una città dove gli adulti trovano con sempre maggiore difficoltà un lavoro «vero», mentre i ragazzi che lavorano al loro posto vengono sfruttati illegalmente, spesso venendo costretti ad intraprendere un percorso che può anche portarli nelle mani della criminalità, spesso della mafia, sempre pronta a sfruttare bisogno e disperazione.
Di fronte a questo scenario si può girare la testa e guardare altrove. Noi abbiamo invece scelto di guardare negli occhi questa realtà, di conoscerla, di affrontarla ogni giorno, perchè ogni ragazzo sfruttato è un’offesa alla nostra dignità collettiva.
Questo Iqbal Masih ha insegnato ed è per questo che la sua lotta è la nostra lotta.
SFRUTTAMENTO DEL LAVORO MINORILE: ADESSO BASTA!
CENTRO IQBAL MASIH LIBRINO – VIALE MONCADA 5 CATANIA
iqbalmasih@tiscali.it