El científico italiano, Enrico Medi, desaparecido hace pocos años, en su intervención en el Congreso Catequistico Internacional de Roma en 1971, afirmaba:
Por Enrico Medi
Fuente: arvo.net
«Cuando digo a un joven: mira, allí hay una estrella nueva, una galaxia, una estrella de neutrones, a cien millones de años luz de lejanía. Y, sin embargo, los protones, los electrones, los neutrones, los mesones que hay allí son idénticos a los que están en este micrófono (…). La identidad excluye la probabilidad. Lo que es idéntico no es probable (…). Por tanto, hay una causa, fuera del espacio, fuera del tiempo, dueña del ser, que ha dado al ser, ser así. Y esto es Dios (…). «El ser, hablo científicamente, que ha dado a las cosas la causa de ser idénticas a mil millones de años-luz de distancia, existe. Y partículas idénticas en el universo tenemos 10 elevadas a la 85a potencia… ¿Queremos entonces acoger el canto de las galaxias? Si yo fuera Francisco de Asís proclamaría: ¡Oh galaxias de los cielos inmensos, alabad a mi Dios porque es omnipotente y bueno! ¡Oh átomos, protones, electrones! ¡Oh canto de los pájaros, rumor de las hojas, silbar del viento, cantad, a través de las manos del hombre y como plegaria, el himno que llega hasta Dios!»
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Enrico Medi nasce a Porto Recanati il 26 aprile 1911: suo padre esercita nel paese la professione di medico chirurgo. Frequenta le elementari nella scuola dell»allora Corso Vittorio Emanuele III° (oggi Corso Matteotti). Medi è ancora giovanissimo quando lascia le sponde dell»Adriatico per approdare a Roma, dove, appena diciassettenne, entra nell»università laureandosi a 21 anni in fisica pura con Enrico Fermi.
Libero docente di Fisica terrestre nel 1937, è chiamato nel 1942 alla cattedra di fisica sperimentale dell»Università di Palermo. La prima tesi al mondo sul neutrone è opera sua, così come le prime esperienze sul radar che raccolsero però l»ignorante supponenza delle autorità pubbliche del tempo. Anche i suoi studi sulle fasce ionizzanti dell»alta atmosfera subirono la stessa sorte.
Occorrerà attendere cinque anni e la segnalazione dell»americano Van Allen per rendersi conto, con colpevole ritardo, che Medi aveva ragione.
Dopo la triste esperienza della guerra e del fascismo, nel 1946 Medi è eletto nell»Assemblea Costituente e successivamente è deputato al parlamento nella prima legislatura della Repubblica. La sua carriera politica giunge al culmine nel 1971 quando risulta primo degli eletti (75.000 voti di preferenza) al Consiglio Comunale di Roma. Ma, come ricorda Federico Alessandrini, egli era un uomo che «mal si adattava al compromesso, alla concessione sistematica, alla reticenza…. preferì, dunque, ritirarsi per continuare un»azione volta a formare gli uomini…».
Già dal 1949 è direttore dell»Istituto Nazionale di Geofisica e titolare della cattedra di Fisica terrestre presso l»Università di Roma: nel 1958 è nominato Vice-Presidente dell»Euratom. Il suo nome divenne noto al grande pubblico soprattutto per i suoi interventi alla televisione. Con chiarezza e semplicità di espressione svolse un ruolo importante nel campo della divulgazione scientifica e con grande successo personale il 21 Luglio 1969 commentò a tutti gli italiani lo sbarco sulla Luna dell»astronauta Amstrong.